martedì 29 novembre 2011

BullDoze - "Remember Who's Strong"



Un tamarrisimo beatdown made in NYC, ecco cosa suonano i Bulldoze. La traccia al seguito di Sworn Enemy e 25ta Life è chiara e ben definita per tutta l'EP, senza alcuna deviazione o cambio di rotta, anche solo minimamente accennato. Infatti ci impiega poco a diventare discretamente noioso e ripetitivo, grazie anche all'esagerazione continua di certi passaggi, stereotipati e più che prevedibili, senza dimostrare (almeno apparentemente) un minimo di voglia di andare oltre o di fare qualcosa che rimanga impresso nella mente per più di qualche minuto dopo la prima passata del disco. Non mi sentirei di consigliarlo nemmeno agli appassionati del genere che avranno di meglio da sentire.
Voto: 4/5

Tracklist:
01. Remember Who's Strong
02. Nothing But A Beatdown
03. Bulldoze
04. All I Have

venerdì 25 novembre 2011

Skarmento - "Musica Anti-Sistema"



Come tutte le band della Galizia, anche gli Skarmento cantano esclusivamente in lingua madre, traducendo persino le cover qui presenti di Cock Sparrer ed Exploited in galiziano, appunto. Nonostante il nome possa trarre in inganno, non sono affatto un gruppo ska, bensì suonano uno street punk molto vicino al sound delle origini, melodico e mai troppo aggressivo, anche se incalzante e mediamente veloce stile Ultima Sacudida e Tiro Na Testa. Tecnicamente discreti, filano liscio per 16 pezzi senza scossoni o sorprese, con assoli spalmati e quella distorsione che puzza distintamente di Gran Bretagna; i temi sono improntati a fondo sul sociale, evitando però slogan e proclami politici sbandierati (a differenza dei connazionali Mencer Vermello), fatto esclusione per la presa di posizione chiaramente antifascista e antiautoritaria, tipica del genere. Nessuna grossa sorpresa, non ce la si aspettava nemmeno, d'altronde.
Voto: 6

Tracklist:
01. Home Mata Home
02. Deixa A Cerveza
03. Intereses De Estado
04. Desaparecidos
05. Frustracion, Odio E Ignorancia
06. Vento Mareiro
07. Vales Mas
08. Santiago De Chile (cover Silvio Rodriguez)
09. Ojala
10. Estan Ardendo As Ruas (cover Cock Sparrer)
11. Non Queria Traballar
12. Tiro Na Testa
13. Futuro Negro
14. Recuerdas
15. Anti Todo
16. Morte Al Rey (cover Exploited)

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mercoledì 23 novembre 2011

Vaccine - "Crimes In Blood"



Il pezzo più lungo di questo EP dura esattamente 41 secondi, quindi potete farvi un idea di quale sia la formula dei Vaccine; hardcore ultraveloce pompato da robustissimi innesti powerviolence in un vortice di violenza e furia distruttiva. Il gruppo è una specie di all stars band, con ex membri di Orchid, Glue e Relics, nonostante questo non si adagia sugli allori di una fama plastificata, dando così alle stampe "Crimes In Blood" (preceduto da un demo e dall'ottimo "Human Hatred") che non solo è, come già detto, un carico di devastazione, ma anche musicalmente curioso e discretamente originale nelle composizioni, cosa che non guasta mai.
Voto: 7,5

Tracklist:
01. Hidden History
02. No Chance
03. Hell On Earth
04. Patriot
05. Drug War

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domenica 20 novembre 2011

Dahmer - "Dahmerized"


 
Vagamente ossessionati dai serial killer, già a partire dal nome e dal constatare che delle 20 canzoni presenti, 14 sono incentrate sulle loro azioni, ognuna ad un assassino in particolare. Sono canadesi, i Dahmer, ma suonano un grindcore europeo che li porta a rassomigliare a band come gli olandesi Agathocles, e possono vantare una discografia discretamente ricca (12 split, 2 Ep, 2 demo e 1 solo full-lenght) per un attività che va dal 1995 al 2001. 20 pezzi come già detto, tutti infilati in un tritacarne che ne fa uscire la classica botta di violenza fatta di blast beat, riff che richiamano l'hardcore in certi passaggi e screaming alternato a una voce, gutturale come Dio comanda. La varietà non è all'ordine ma il gruppo non si pone minimanete il problema e tira dritto per la sua strada come un bulldozer.
Voto: 6/7

Tracklist:
01. The Hillside Stranglers
02. Douglas Daniel Clark
03. Adolfo De Jesus De Constanzo
04. Mark Essex
05. John George Haigh
06. Albert Hamilton Fish
07. Jeanne Moulinet Weber
08. Simoneau
09. In, Cool, Brancheu, Sensass & Flyeu
10. David Berkowitz
11. Bastards
12. Les Dieux De L'Underground
13. Gary Michael Heidnick
14. Just Another Dis-Clone Song
15. Tueurs En S Ries
16. Dennis Andrew Nilsen
17. Pedro Alfonso Lopez
18. Edward Gein
19. John Wayne Gacy
20. Positif

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sabato 19 novembre 2011

Yacøpsae/Massgrav - "We Are The Yacøpsae And You Suck!/Oh, Shit!"



Uno split dal gelo nordico di Danimarca e Svezia, e i nomi dei gruppi coinvolti sono già di per sè una certezza. I pezzi sono solo 4 e sono tutte cover (Gang Green, Verbal Abuse, Eddie Meduza, Los Crudos) ripiegate sullo stile solito delle 2 bands; gli Yacøpsae che reinterpretano "Let's drink some beer" però non valgono quanto il rifacimento in chiave powerviolence di un pezzo rock'n roll come "Sossial-demokraterna" e questo stabilisce già da che parte pensa la bilancia in questo disco ambivalemente diviso tra hardcore e appunto PV alla scandinava. Purtroppo le canzoni sono davvero pochine, anche perchè rifatte con questo stile il minutaggio risulta ancora minore, e quindi rimane un che di insoddisfatto per la durata del brevissimo attaccato portato alle orecchie da due formazioni già ampiamente riconosciute e che confezionano questo disco esclusivamente come personale tributo alle loro primarie fonti d'ispirazione.
Voto: 7

Tracklist:
01. Let's Drink Some Beer (cover Gang Green) (Yacøpsae)
02. I Hate You (cover Verbal Abuse) (Yacøpsae)
03. Sossial-Demokraterna (cover Eddie Meduza)
04. Mördare (Los Crudos) (Massgrav)

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    @patia No - "El Ruido De Antes Contra Los Opresores De Siempre"



    Non è una discografia ma manca davvero poco per rappresentare meglio l'intero lavoro della band di Caracas, in Venezuela. Tutte sulla stessa linea di un anarcho//hardcore punk veloce e senza divagazioni, sbilanciato ora di qua e ora di la, sempre a cavallo dei generi, fedeli al modello di Ratos De Porao, Behind The Enemy Lines, Abuso Sonoro e in alcuni momenti un sound da Ramones che fa alzare più di un sopracciglio. Il suono è quindi profondamente sudamericano, sporco e grezzo come da tradizione, con abbondanza di riff primitivi e urla la pressochè continue. Niente di particolare o fenomenale ma un tuffo in una delle patrie del HC storico che continua a buttare fuori gruppi e scene con qualcosa da dire.
    Voto: 7

    Tracklist:
    01.Contra Ti capitalismo
    02.Atrapado
    03.Confundido
    04.Ya Basta
    05. No Les compres
    06. Luchas
    07. Dónde Está?
    08. Genocidio Tropical
    09. Gritos De llantos
    10. Fronteras
    11. Mala Praxis Médica
    12. Devaluación
    13. Preso De Por vida
    14. Realidad
    15. Naciones Podridas
    16. Guerra=Muerte
    17. Injusticia Laboral
    18. Religión=Opresión
    19. En Los Laboratorios
    20. Política Electoral
    21. Problema
    22. Hazlo Tu Mismo
    23. Renuenci
    24. Satira Tortutaurina
    25. Textil Apariencia
    26. Viviendo En La Cloaca
    27. Acción
    28. Apatía No

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    mercoledì 16 novembre 2011

    Rai Ko Ris - "Himalayan Frostbite"




    "Himalayan Frostbite" è l'EP d'esordio dei Rai Ko Kis, band hardcore proveniente dal Nepal e con frontman femminile. Hardcore americaneggiante con frequenti rimandi alla prima scena britannica, sono 5 le canzoni di questo 7'', due in nepalese e le altre in un inglese quasi incomprensibile, con una registrazione povera e una tecnica scarsa il gruppo ce la mette tutta per ovviare alle mancanze e ci riesce in una certa misura. Le sfumature melodiche che accompagnano il tutto sono ben incastrate in un lavoro obliquo e trasversale che soddisferà la curiosità sulle nuove scene asiatiche.
    Voto: 6,5

    Tracklist:
    01. Nepal Bandh
    02. Jaro Maina Ayo
    03. Safe Rebellion
    04. On The Bus In The U.K.
    05. Ordinary Bastards

    domenica 13 novembre 2011

    Azione Diretta/Frangia Violenta - "Split"



    Uno split oi! nudo e crudo, spartito tra gli Azione Diretta da Perugia e i Frangia Violenta da Torino. 12 pezzi divisi equamente per mettere in mostra le potenzialità e le differenze tra due band di buon livello come questo. Sono gli Azione che aprono mettendo in fila 6 canzoni lineari, ben suonate, con testi molto diretti e anche discretamente registrate, tra cui spiccano "Non ne vogliamo" e "Stella assassina"; i Frangia sono invece più grezzi e ignoranti (nel senso buono del temine), quasi -core, voce più roca e una registrazione che purtroppo penalizza quello che, secondo me, è il lato migliore del disco, semplice e violento, con "Marchiato a fuoco" e "Contro ogni droga" come episodi migliori. In sostanza la collaborazione ha dato l'ottimo frutto di uno split ben riuscito, ben costruito e funzionale, senza punti deboli o passi falsi.
    Voto: 7,5

    Tracklist:
    01. Rabbia (Azione Diretta)
    02. Non Ne Vogliamo (Azione Diretta)
    03. Stella Assassina (Azione Diretta)
    04. Proletariato Unito (Azione Diretta)
    05. Uniti (Azione Diretta)
    06. Suonano I Tamburi (Azione Diretta)
    07. Marchiato A Fuoco (Frangia Violenta)
    08. L'Anticalcio (Frangia Violenta)
    09. Bonci (Frangia Violenta)
    10. Ragazzo Senza Gloria (Frangia Violenta)
    11. Mirafiori (Frangia Violenta)
    12. Contro Ogni Droga (Frangia Violenta)

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    venerdì 11 novembre 2011

    My Own Voice - "A Perpetual State Of Revolution"



    "We have to live in a perpetual state of revolution/because as soon as we bacome compiacent, million cages will rise around us./Please don't leave now!"
    Queste sono le parole che segnano l'inizio dell'attacco dei My Own Voice alle vostre orecchie, alle vostre percezioni. Fresco di stampa, il loro album è una di quelle ventate di qualità di cui la scena italiana necessità seriamente. Gli anni '90 sono rimasti ben stampati in testa alla band milanese che, grazie ad un esperienza ormai decennale, mette testa, cuore e passione in questo disco grondante disprezzo e odio senza alcuna intermediazione. Certo, la cura dei particolari e la tecnica strumentale aiutano a mettere insieme quasi 40 minuti di canzoni (ne ho visti pochi di più lunghi nell'hardcore) che non si ripetano e che sappiamo mantenere la carica e l'energia, titolo dopo titolo, stacco dopo stacco. "Disintegrate the state", "Discarded youth", "Your fall" sono pezzi che dicono solo qualità, non meno degli altri.
    Voto: 8,5

    Tracklist:
    01. A Perpetual State Of Revolution
    02. Optimism Die
    03. Anthem
    04. Misconception Of Culture
    05. The Enemy
    06. Discarded Youth
    07. The New Aristocracy
    08. Fuck Your Respect
    09. Disintegrate The State
    10. The Dignity
    11. Stop Slavery
    12. Peana
    13. Count Me Out
    14. Your Fall

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    giovedì 10 novembre 2011

    Karcavejia - "L'Essere E Il Credere"



    I milanesi Karkaveja a cui certo non manca la voglia, tornano in pista con questo nuovo album ben siglato dal loro marchio. Ottima davvero la registrazione che dà risalto, soprattutto, alle parti chitarristiche che stavolta si danno ad un lavoro più complesso e arzigogolato e che permette un ascolto soddisfacente dell'album da tutti i punti di vista. Stavolta le canzoni sono 10, hardcore in bilico col melodico, cariche, elettriche, con una strana vena melodica data dalle distorsioni e più appetibile del precedente EP "Formiche"; i testi sono attuali e semplici, senza troppi giri di parole saltano al punto centrale, quindi risultano apprezzabili già a un primo ascolto del disco. La somiglianza con gli Skruigners rimane ancora, seppur attenuata, ma si percepisce ancora forte in determinati pezzi che mi lasciano purtroppo dubbioso, anche se compensati dal livello ascoltabile generale dell'album. La pubblicazione di "L'Essere E Il Credere" attesta comunque il grande lavoro e le potenzialità per la combo di Milano che deve solo riuscire a distaccarsi dai modelli di partenza per farsi un vero e proprio nome come band valida.
    Voto: 6

    Tracklist:
    01. Tra L'Essere E Il Credere
    02. Plastica
    03. Il Sonno Non Riposa
    04. I Tuoi Eroi
    05. Maschere E Nebbia
    06. Buio
    07. Lei In Me
    08. Come La Pioggia
    09. La Mia Stanza
    10. Il Pendolo

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    mercoledì 9 novembre 2011

    The 80's - "Alta Tensione"



    Progetto nato dalla volontà e dalla collaborazione di Plakkaggio HC e Colonna Infame Skinhead, i The 80's hanno sputato fuori "Alta Tensione", album di cover di classici dell'oi! italiano dandogli nuova vita ed energia. I gruppi reinterpretati sono tanti, dai Nabat ai Rough, dagli Erode ai Klasse Kriminale. La formula funziona discretamente rendendo i pezzi aggressivi, potenti ma anche tutti un po' uguali, piacerà comunque agli appassionati del genere che potranno risentire vecchie canzoni con una nuova veste che non ne snatura lo stile..
    Voto: 7,5

    Tracklist:
    01. No Politica (cover Rough)
    02. Lavoro (cover Nabat)
    03. L'Italia Siamo Noi (cover 17100 Kids)
    04. Basta Con La Polvere (cover Basta)
    05. Evviva Il Cavaliere (cover Erode)
    06. La Nostra Terra (cover Klasse Kriminale)
    07. Torneremo (cover Coprofili)
    08. Senza Soldi Senza Casa (cover Nabat)
    09. Skinheads (cover Hope & Glory)
    10. Nessun Pudore (cover Basta)
    11. Droga Arma Del Potere (cover Rip Off)
    12. Affanculo (cover Erode)
    13. Stasera Tocca A Te (cover Klasse Kriminale)
    14. Guerriglia Urbana (cover Guerriglia Urbana)
    15. Rivolta (cover Plastic Surgery)

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    lunedì 7 novembre 2011

    Betong Hysteria - "Spontan Abort"



    Nel 1983, in Norvegia non erano in molti a fare hardcore punk. I Betong Hysteria, veri e propri pionieri nazionali sopravvissero quanto bastò per far uscire questo demo, dopodichè scomparvero nel nulla, lasciando però dietro di se la via tracciata per espandere la conoscenza dell'HC sul suolo patrio. Il succitato demo ha un titolo inglese pur essendo cantato in norvegese ed è decisamente debitore alla scena americana dei primi anni '80, con riferimenti ai Big Boys, ai N.O.T.A. e ai Black Flag. Scorre via liscio e si fa apprezzare soprattutto per i due pezzi che chiudono il disco senza problemi.
    Voto: 7

    Tracklist:
    01. Snuter Kommer
    02. Du Er Et Ledd I
    03. Det Er Bare Løgn
    04. Mitt Eget Liv
    05. Sipoene Ser Deg

    domenica 6 novembre 2011

    California Love - "Reaping The Whirlwind"



    I California Love sono una band dedita al powerviolence che si è già fatta un nome grazie a un buon EP di debutto a cui fa seguito questo "Reaping The Whirlwind" che ripete la stessa formula di velocità portata avanti a forza di blast beat e riff grattugiati nelle casse. Cantato rauco ai limiti del growl più ignorante, supportato da una formazione altrettanto decisa e rozza, che per 11 tracce si impegna ad aggredire musicalmente, sulle tracce di Mind Eraser e Charles Bronson con testi pesanti (quando sono comprensibili) e un attitudine portata al filo della violenza cieca. I rallentamenti appena accennati contribuiscono a lasciare ancora più stordito l'ascoltatore che viene travolto da un carico che congiunge tutti gli elementi necessari a confezionare un blocco di pesantezza hardcore semplice ed essenziale.
    Voto: 6/7

    Tracklist:
    01. Inherit The Earth
    02. Human Unkind
    03. Under The Crosses
    04. Aversion Therapy
    05. Inflictor
    06. Stumble To Failure
    07. Approaching Oblivion
    08. Of Flesh
    09. Legacy
    10. Wolf Feast

    sabato 5 novembre 2011

    Fearless Vampire Killer - "Target"


     
    Il gruppo che si nasconde dietro il demente nome F.V.K. è giapponese ma, a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare, non fanno ne crust ne d-beat, "specialità" tipica della nazione del Sol Levante, bensì un hardcore punk decisamente americaneggiante e che strizza l'occhio a Bad Brains e Toxic Reason. L'inventiva e l'originalità non sono doti che i nipponici sembrano possedere, componendo sei pezzi decisamente simili tra di loro e non poco noiosi nella loro forma scontata e prevedibile come il peggior HC; gli appassionati di certe cose apprezzeranno lo sforzo ma per gli altri il demo rimarrà un uscita evitabile e dimenticabile, contando che ci sono ben altri dischi su questo stile che meritano molto di più.
    Voto: 4/5

    Tracklist:
    01. Though We'Re Youth (Smegma-O-Mara)
    02. One Summer Vacation
    03. All You Offend To My Eyes
    04. Buffalo Slam
    05. Dept 49
    06. Oh Your Mammy

    mercoledì 2 novembre 2011

    Attrito - "Triste Opera Itinerante"



    Nuovo capitolo per la saga Attrito, dopo un promo EP e un album entrambi degni di nota, ecco il terzo episodio. Grande tecnica strumentale per confezionare un pugno di violenza fatto di HC old school e new school, mischiati insieme in una miscela letale e che lascia ben pochi dubbi. Velocità e mid tempo in rapida successione ad accompagnare i testi che si sono fatti ancora più cervellotici, sempre profondi (forse troppo, riuscendo criptici e impersonali) e molto studiati; insomma, niente è lasciato al caso ed è evidente lo sforzo che accompagna l'uscita di questo disco del gruppo trentino, in cui però sussistono elementi che pesano sul risultato complessivo: innanzitutto la troppa ripetitività e la creazione di una "formula" caratteristica del gruppo (questo è un difetto che accompagna molti gruppi, ma nel caso degli Attrito si nota particolarmente, rispetto all'ultimo disco) ma, soprattutto, la perdita di voce di Rupert che, pur sostenendo bene il ruolo, non riesce a reggere il confronto con le precedenti perfomance e si nota subito come sia stato drastico il calo sotto questo punto di vista. Rimane comunque un degno disco di una tra le più importanti band hardcore in circolazione in Italia in questo momento.
    Voto: 6/7

    Tracklist:
    01. Pastiglie Amare
    02. In Un Pugno
    03. Triste Opera Itinerante
    04. Queste Voci
    05. L'Altro Esistente
    06. Il Volto Del Leone

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    martedì 1 novembre 2011

    Memento Mori - "Memento Mori"



    La formula dei Memento Mori è semplice ed efficace: velocità e ombre, buio e violenza. Figli diretti del suono torinese classico, si impegnano in un demo di 6 pezzi (compresa una ottima cover dei Nerorgasmo) che è un piccola testimonianza del valore di un gruppo che aveva il cuore e lo scopo nell'esprimere un disagio ed una rabbia che vengono troppo spesso tralasciati. La musica è cupa, con frequenti rimandi ai "mostri sacri" della scena, così come i testi, profondi e criptici, fin dall'iniziale "Al cuore dell'impero" (pezzo migliore), proseguendo in un percorso che presenta piccole perle come "Fine del gioco" e "Golgota" e si chiude idealmente con l'omaggio finale della cover di "Freccia" della combo del compianto Luca Abort, perfettamente in tono con l'atmosfera generale del disco. Qualità dove non ti aspetti di trovarne, c'è poco da fare.
    Voto: 7,5

    Tracklist:
    01. Al Cuore Dell'Impero
    02. Fine Del Gioco
    03. Memento Mori
    04. Morto Un Papa
    05. Golgota
    06. Freccia (cover Nerorgasmo)

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