Il ritorno dei Nido, quartetto dedito alla velocità più devastante da Lucca. Dopo un esordio, "Il Belpaese Attacca, La Cittadinanza Tace" contraddistinto da un suono debitore al thrashcore e imbevuto di forti dosi di umorismo e sarcasmo, questo nuovo LP si segnala per le pesanti influenze dal grindcore e dal fastcore che consegnano nelle mani dell'ascoltatore 10 pezzi che sono puro acciaio martellato nel cervello tra atmosfere cupe e furiose: velocissime, con continui stacchi e cambi di riff (la capacità tecnica dei toscani aiuta decisamente in questo frangente a confezionare canzoni varie e con ottime trovate all'interno) e senza un solo stacco di tensione che possa far riprendere fiato. La scuola è decisamente americana, molto plastica e poco spazio per il casino che viene rigorosamente tenuto a freno a vantaggio di un impatto più affilato e potente; i testi, pur mantenendo un approccio che può sfociare occasionalmente in un umorismo amaro, sono ben studiati, ben fatti e hanno quasi un lato poetico che rinfocola la rabbia che questo LP trasmette, peraltro ottimamente sputati fuori dallo scream isterico del cantante che non cede un secondo e contribuisce a confezionare pezzi devastanti come "Ho visto l'inferno", la title-track e "Paura E Rumore": lavoro quindi qualitativamente ottimo, suonato alla perfezione e frutto di un lungo studio, tra le migliori uscite del 2012.
Voto: 9/10Tracklist:
01. Fame
02. Ho Visto L'Inferno
03. Metà Strada
04. Storie Senza Tempo (Louvre)
05. Il Giorno Che Siamo Tutti Morti
06. Tu Sei La Bufera
07. Paura E Rumore
08. Solo Per Sapere
09. Non Concesso
10. Il Dritto Di Chicago (cover Fred Buscaglione)
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