giovedì 31 gennaio 2013

Affluente - "Libera Fame"


 
Gli Affluente sono uno dei gruppi più longevi attualmente in circolazione in Italia e questo LP del 2006 ha rappresentato l'addio ufficiale del cantante Cannella dal gruppo che aveva contraddistinto con uno stile vocale particolare e immediatamente riconoscibile. Reduce da un album importante e popolare come "T.S.O.L.", il gruppo si è trovato di fronte alla non facile impresa di tenere testa alle aspettative dei fans e questo è stato il risultato: hardcore punk pesantissimo, contraddistinto da testi impegnati e originali e da una base strumentale che, mentre si rifà chiaramente all'old school americana, riesce ad inserire spunti personali e travolgenti, con stacchi rallentati ma tesi e angosciosi e riprese spaccaossa che sono un inno al mosh, condensando così nelle canzoni un'essenza di pura violenza unita alla capacità di far pensare l'ascoltatore attraverso testi che mostrano chiaramente lo sforzo profuso nello stenderli ma anche la volontà di colpire immediatamente senza scadere nel banale, intelligenti e ben congeniati, incentrati sulle problematiche dell'uomo all'interno della società capitalista e cantati con una tale furia da scolpirli immediatamente all'interno del cranio. Non ci sono cali di tono o soluzioni facili, tutto il disco è un bombardamento che lascia esausti e sfiniti, ma consapevoli di essere di fronte a uno dei migliori dischi del primo decennio del 2000.
Voto: 9/10

Tracklist:
01. Dentro Me
02. Un Elegante Bocca Democratica
03. Piano Anti-Genesi
04. News Management
05. L'Insieme Formale Del Vissuto
06. Libera Fame
07. Segnato A Dito Ovunque
08. Privatizzazione Della Guerra
09. Pratiche Dell'Artificio
10. Spettacolo Del Buon Governo
11. La Sovranità Del Riso
12. Stato Di Guerra Permanente
13. Morte In Arrivo
14. La Totalità Del Niente
15. Insieme

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venerdì 25 gennaio 2013

Double Me - "Demo 2013"



3 minuti e 24 secondi per 6 canzoni, per presentare un EP di powerviolence basterebbe limitarsi a questo. I veneti Double Me però ci mettono energia e passione e riescono a non fermarsi alle solite sfuriate di velocità che ormai da 20 anni sono diventate la sigla ricorrente di questo genere e che spesso copre la mancanza di qualsiasi idea originale. La formazione comprende figuri già passati in gruppi di una certa importanza come Antisexy, Eat You Alive e Fuser, quindi non manca l'esperienza che porta a confezionare tracce potenti e cazzute, non vengono disdegnate influenze dall'hardcore americano con mid tempo abbastanza drastici e, facendo propria la lezione dei Weekend Nachos, che a riff più classici affiancano raffiche di blast beat sparate in faccia all'ascoltatore, si lanciano in un mix grezzo e primitivo, quanto basta per farne una lama sonora, mentre il cantato abbastanza grezzo e selvaggio aiuta a conferire al tutto un atmosfera ancora più letale. I pezzi migliori sono "Medusa" che è piazzata in mezzo al demo e lo sostiene con una potenza primordiale  e il pezzo di chiusura "Conspiracy of mediocrity" che che ha quasi echi di Insult e della scuola americana più brutale.
Voto: 7,5

Tracklist:
01. Salvation
02. Chinaski Postal Accademy
03. Medusa
04. Raphael's Suicide
05. Envy Of Death
06. Conspiracy Of Mediocrity

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sabato 19 gennaio 2013

The Misfits - "Land Of The Dead EP"



Ancora una nuova formazione per i Misfits, stavolta stile "all star band" con Dez Cadena alla chitarra (Black Flag) e Robo alla batteria (Black Flag e, per un periodo di circa un anno, già in una delle prime formazioni della band di Lodi, New Jersey), oltre che Jerry Only al doppio ruolo di voce e basso, unico sopravvissuto del gruppo originale. Abbandonate le tentazioni heavy metal/punk rock anni '90 che avevano contraddistinto la prima reunion, il terzetto cerca di recuperare le radici che lo resero leggendario nei primi anni '80, e gli ingredienti per il tentativo ci sono tutti: i riff suonano molto simili a quelli di "Walk Among Us" e anche la voce di Only è abbastanza emulativa rispetto a Danzig, bassa e con uno stile da operetta italiana, quasi; la vera differenza che si rimarca in maniera abbastanza precisa tra i primi dischi dei Misfits e questa copia carbone è l'ispirazione, qui decisamente latente, con 2 pezzi semplici, troppo identici in tutto e per tutto alle produzioni di 30 anni fa, non c'è nemmeno il provare a staccarsi da quella che si è rivelata una formula vincente, certo, ma che, riproposta oggi, attraverso il cervello e non lascia nessun segno, anche se sono piacevoli da sentire e scorrono via lisce come l'olio. Tante vale ascoltarsi i VERI Misfits.
Voto: 5

Tracklist:
01. Land Of The Dead
02. Twilight Of The Dead

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mercoledì 16 gennaio 2013

Slapshot - "The Same Mistake EP"

 
 
L'implosione della scena bostoniana con il fallimento di SS Decontrol, DYS e Negative FX partorì per reazione gli Slapshot,con componenti che provenivano dagli ultimi 2 gruppi citati. Straight edge, violenza e un sacco di attitudine erano gli elementi che mettevano alla base della loro musica e che sfociò, nel 1985, in un LP devastante come "Back On The Map"; questo EP è uscito nel 1988 e contiene solo 3 pezzi ma il sound del quartetto di Boston è talmente chiaro che bastano e avanzano per spiegarsi e lasciare il segno. Le canzoni non sono particolarmente veloci, anzi, e presentano influenze abbastanza evidenti che rimandano sia all'oi! americano, duro e grezzo, sia a vaghissimi accenni metal che si uniscono a un solido hardcore di riff da 3 accordi e distorsioni pesanti, formando una miscela di cori, tupa-tupa e voce roca a sbraitare ritornelli che sanno di slogan e pugni in faccia, preferendo creare un clima di tensione e durezza mentale piuttosto che sfogare tutto in velocità e impatto; ed in effetti, escludendo "Gilligan" che è un semplice canto da pub, la title-track è un mid-tempo che aspetta continuamente di esplodere liberando la violenza e poi non lo fa, lasciando quasi l'amaro in bocca per la carica accumulata, mentre l'opener, ripresa dai Negative FX, è più classica ma non per questo meno bestiale, con tutta l'energia che può avere un pezzo semplice suonato in maniera brutale.
Voto: 8

Tracklist
01. Might Makes Right (cover Negative FX)
02. Same Mistake
03. Gilligan

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domenica 13 gennaio 2013

Backslider - "Skullfracturing Fastcore Demo"



Lo dice il nome stesso di questo breve disco, fastcore di una velocità lancinante, brutale e grezzo da far paura, troppo primitivo per lasciare spazio a qualsiavoglia raffinatezza o riflessione. 8 pezzi velocissimi e cortissimi, nessuno sopra il minuto, che puntano dritti all'essenza di 3 powerchords e una voce stridula sputata fuori tra distorsioni rugginose e blast beat, ed è da questa miscela semplice ed essenziale che vengono fuori canzoni non banali, non copiate dai "soliti noti", ancora capaci di colpire per la loro essenzialità e spontaneità che lasciano trasparire un urgenza di violenza e impatto che fanno fuoriuscire da ogni singola nota suonata, tra velocità serrata e intermezzi stoppati o rallentati quanto basta per far crescere la tensione fino al punto di rottura. 
Voto: 7/8

Tracklist:
01. Brutal
02. Self-Inflicted
03. Bullshit Logic
04. Exposed Motives
05. Rampage
06. Standing In line
07. No Affiliation
08. Circular Thought Process

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giovedì 10 gennaio 2013

S-Contro - "Kings Of Fools"



La seconda prova degli S-Contro dopo un ottimo album come "America Assassina" è datata 2007 e non regge assolutamente il confronto con il predecessore. Anche qui la formula proposta è un oi!core che ricorda il sound spagnolo quanto a durezza e impatto e che musicalmente si presenta benissimo con riff sgranati e una batteria che tiene alti i ritmi, permettendo ai torinesi di mettere sul tavolo un disco dal punto di vista delle basi assolutamente pompato e carico; il problema si presenta nei testi che, a parte qualche buon episodio isolato e che non si estende nemmeno a brani completi, sono totalmente vacui, banali e che puzzano assurdamente di già sentito, se non di ingenuità nella semplicità dei concetti e nella stesura degli stessi, cosa che demolisce tutta la costruzione del disco, rovinandolo.
Voto: 4,5

Tracklist:
01. Oggi Comandiamo Noi
02. Amicizia E Lealtà
03. Razzismo
04. Campioni Di Cosa?
05. Kings Of Fools
06. Zombie
07. Ma Che Cosa Resta Di Noi
08. Hardcore Punk

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venerdì 4 gennaio 2013

Deers HC - "Demo"



L'esordio dei modenesi Deers si inserisce nell'onda di revival old school mischiato con forti dosi di new school che trova i suoi portabandiera negli Attrito e che negli ultimi anni ha trovato notevole fortuna in Italia. L'influenza percebile è direttamente quella della band trentina in tutti e 4 i pezzi del demo, cantati in italiano e contrassegnati da una discreta capacità tecnica, forse sacrificata dalla qualità della registrazione che pur non essendo da buttare sacrificare il basso alle percussioni e lascia un impressione di piattezza del suono; musicalmente rimangono, purtroppo, molto attaccati al palo, proponendo soluzioni già sentite e abituali di questo sottogenere e che lasciano poco il segno, la voce regge bene la prova, urlando testi che si notano e che mostrano un impegno nella stesura, pieni di rabbia, (soprattutto le prime 2 tracce "Autodefinirsi" e "Fuckin' Hell") che rialza il livello del disco rispetto al piattume compositivo rischiato ma intelligentemente evitato: il gruppo, infatti, pur suonando sempre troppo simile ad Attrito e compagni per lasciare un vero segno, stendono ottime premesse per un seguito più approfondito e personale.
Voto: 6

Tracklist:
01. Autodefinirsi
02. Fuckin' Hell
03. Bombe Mediatiche
04. Flesh Wound

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